La magia del fortino

Chi non ha mai costruito un fortino, una tana, un nascondiglio segreto?

Il bisogno di costruirsi uno spazio chiuso e “off limits” è insito nella natura dei bambini, che fin dalla prima infanzia tentano giocosamente di rintanarsi e nascondersi.

Si tratta di un gioco pieno di magia, apparentemente banale, ma che risponde ai bisogni psicologici primari di intimità, riparo dal giudizio, autonomia.

Non solo, costruire un fortino mette in gioco anche altre funzioni, fondamentali per lo sviluppo del bambino, come la capacità di pianificare, di risolvere problemi, di correggere gli errori e modificare la risposta.

Se, infatti, per i più piccoli il fortino rappresenta principalmente un luogo i cui rannicchiarsi e stare con se stessi, crescendo diviene un vero e proprio gioco di progettazione e di confronto, se fatto con gli amici.

Nel fortino tutto è possibile. E’ lì che nasce la magia e si sviluppa la fantasia. Con gli oggetti trovati in casa i bambini possono costruire con le loro mani un luogo magico, che li farà sentire protetti e sicuri, liberi di esprimersi secondo le loro regole.

E’ una tana formata da pareti così effimere eppure così psicologicamente solide.  Tiene lontani mostri e nemici, rende forti e ci fa sentire al riparo. Nel fortino possono entrare solo persone più fidate e i suoi confini rappresentano quelli della vita interiore. Così si impara che qualcosa sta dentro e qualcosa sta fuori, andando a sviluppare il senso del Sé.

Un gioco, quindi, povero in termini economici, ma ricchissimo di aspetti educativi da fare e rifare nelle uggiose giornate autunnali.

 

Dr.ssa Francesca Palli

Psicologa, Psicomotricista Funzionale