13 Dic “Io odio il Natale!!” La sindrome del Grinch
Cosa è la sindrome del Grinch
Il Natale è una festività che amplifica i bisogni di amore, di famiglia, di pace, di fuga: il problema è che non tutti riescono a soddisfarli. Ecco perché in questo periodo non è insolito che affiorino frustrazioni e tristezze.
Inoltre, di frequente ormai ci si preoccupa più del “contorno” che di soffermarsi sullo spirito del momento. Così, invece, di godere delle cose belle del periodo si finisce con il provare ansia per tutti gli obblighi:
- comprare regali
- sottostare a ritmi frenetici
- occasioni sociali forzate
- tensioni familiari
- uscite economiche
La sindrome del Grinch è un termine che deriva dal celebre racconto per bambini scritto dallo scrittore Dr. Seuss. Il Grinch, il protagonista di questa storia, è una creatura pelosa e verde, notoriamente scontrosa e solitaria, che odia il Natale e tutto ciò che lo rappresenta. Ansia, malinconia, tristezza, malessere sono proprio i sintomi principali della sindrome del Grinch, uniti a volte anche a una vera e propria intolleranza verso gli altri e tutto ciò che simboleggia il Natale: le luci, gli addobbi, il panettone, i mercatini e così via. Altre manifestazioni tipiche di questa condizione sono: stress, esasperazione, stanchezza, insonnia, rabbia, tachicardia.
“Che faccia tosta quei Nonsochi. Invitarmi laggiù… con tanto poco preavviso. Perfino se volessi andare i miei impegni non me lo consentirebbero. [sfoglia l’agenda] Ore 16: autocommiserazione. 16:30: fissare il muro. Ore 17: risolvere la fame nel mondo e non dirlo a nessuno. 17:30: ginnastica. 18:30: la cena con me, questo non lo posso rimandare ancora. Ore 19: lottare contro il disprezzo per me stesso. L’agenda è piena. Certo se sposto l’autodisprezzo alle 21 avrò ancora il tempo di sdraiarmi a letto a fissare il soffitto e scivolare lentamente nella pazzia. Ma che vestito mi metto? “
Come superare al meglio le festività
- Evitiamo di farci coinvolgere nella frenesia degli acquisti: regali pensati, ma nulla di impossibile
- Cambiare le tradizioni che non ci piacciono e dire qualche no: stabilire dei buoni confini anche con le famiglie e concedersi dei NO
- Pianifica qualcosa di positivo e crea le tue tradizioni: pensare a quello che ci potrebbe fare stare meglio, al di là delle convenzioni e mettere delle nuove abitudini
- Lavora sul senso di solitudine: può essere una opportunità per conoscere meglio noi stessi e come funzioniamo. E se occorre, rivolgersi ad un professionista.